Letteratura sessuata

Il dibattito sulla specificità di genere nella letteratura è approdato sull’inserto “la Lettura” del “Corriere della Sera” di oggi domenica 6 ottobre. A riaccendere la questione David Gilmour, canadese docente di letteratura, che, con sprezzo del pericolo, ha affermato la sua predilezione per gli scrittori maschi, scatenando il finimondo con accuse di sessismo, ignoranza e stupidità sui principali social network. I suoi gusti letterari sono certamente legittimi, ma che lo spartiacque tra letteratura più o meno autorevole sia determinato dal genere appare francamente insostenibile. Cosa diversa è interrogarsi se esiste uno specifico letterario femminile e uno specifico letterario maschile. Ed è ciò che fa Giulio Mozzi, mentre secondo Massimo Onofri non c’è (non più) differenza tra la scrittura femminile e quella maschile. E se provassimo a trasferire il “pensiero della differenza sessuale” alla letteratura? Luce Irigaray afferma che la Natura è sessuata, il Linguaggio è sessuato forse si potrebbe affermare che la Letteratura è sessuata. Se come dice Irigaray, parlando del linguaggio sessuato “la marca del genere nella lingua (…) spesso è rivelatrice di fenomeni sociali e storici. Mostra chiaramente come un sesso abbia sottomesso a sé l’altro o il mondo” potremmo pensare che tutto ciò si riproduca anche nella creazione letteraria. Non donne che “scrivono come gli uomini”, ma donne e uomini che consapevoli della loro differenza e della loro parzialità scrivono con la loro specifica modalità di stare al mondo.

3 pensieri su “Letteratura sessuata

  1. Emanuele

    Avevo letto anche io della polemica in rete qualche giorno prima che l’inserto del Corsera la riprendesse. Decisamente al Gilmour canadese vien da preferire il suo omonimo britannico che coi suoi assoli di chitarra mette d’accordo tutti anziché fomentare le divisioni. Son comunque quelle dichiarazioni che, se fatte perché vengano riprese dai media e amplificate a ogni angolo della terra, ottengono agevolmente il loro obiettivo.

    1. Paolo Gallina Autore articolo

      Non ho capito qual’è la tua opinione. Se l’obiettivo di Gilmour fosse soltanto una ricerca di visibilità e popolarità (fine a se stessa) innescando una polemica a cui i media sono sensibili o se invece, convinto delle sue tesi, ha cercato una tribuna ampia dove affermarle.

      1. Emanuele

        Beh in effetti non mi ero espresso nel merito. Non mi è possibile ovviamente entrare nella testa del Gilmour per sapere se le sue sono opinioni sincere o solo strumentali ad ottenere una facile popolarità, sia pur raccogliendo critiche. In genere tendo a credere che quello che una persona afferma sia il prodotto del suo pensiero, ma sappiamo come spesso, nel circuito della comunicazione, possa accadere il contrario.
        Quello che abbiamo osservato tutti in questi anni è che le opinioni che hanno avuto la ribalta, quelle che maggiormente hanno suscitato dibattiti sono spesso state le più provocatorie, le più estreme, e questo ha finito per influenzare negativamente la qualità dei messaggi che ci arrivano da più parti.

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