Auguri a Giulio Mozzi che oggi compie 53 anni.
Giulio Mozzi, Bibliografia
Privato di tensione a pubblicare
pativa male naturale vendere
L’ultimo dal carro è stato a scendere
Perdendosi nel tempo a raccontare
Egli si va, sentendosi laudare
Il poeta ansioso questua d’apprendere
Del cui talento non si fa sorprendere
Questo è giardino dove coltivare
Verso scarno persegue concisione
Per indicar felicità terrena
Corpo morto, vivo da esibire
Tanti modi per scrivere per dire
Così dell’autore cerca la vena
Non corso di scrittura e narrazione
Ciao Paolo. Ti ringrazio per gli auguri,
ma del sonetto stento a ringraziare:
un gioco è un gioco, ma può più allietare
se Metrica rispetti e non sfiguri
Puoi fare rime strane, versi impuri,
miscele di parole oscene o rare,
pasticci e imitazioni, parodiare
i sommi, fare effetti arcani e oscuri:
ma l’endecasillabica andatura
resti pur sempre il saldo basamento
su cui si regge tutto il casamento:
non sia il sonetto tuo un’impalcatura
tremante e barcollante ad ogni vento:
ché leggerlo, se no, quasi è tormento.
Ciò detto, però: grazie;
non sol di profezie, ma anche d’inezie
è fatta la poesia (ne son le spezie).
Manca un punto dopo “sfiguri”.
Un triste falansterio traballante,
credevo d’innalzare un monumento.
Via! D’endecasillabo il tormento,
resto sotto maceria soffocante.
Goffo l’inciampo d’ogni principiante,
i sommi d’imitar neppure tento
così privo il poeta di talento
a innalzarlo non basta il sommo Dante.
Mi arrovello e attardo in esercizio,
di certo non mi metto a far tenzone
con chi da sempre è uso d’insegnare.
Al massimo m’azzardo frequentare
nella sua bottega da garzone,
il lupo perde il pelo, non lo sfizio.