Tra le molteplici dichiarazioni di questi giorni dell’ineffabile senatore Vito Crimi questa mi ha colpito in modo particolare: “No a fiducia in bianco a gente come Bersani”. Si è molto discusso in questi giorni della competenza di questi nuovi parlamentari, della loro cultura istituzionale. Io comincio ad avere qualche dubbio sulla loro competenza linguistica. Ma conoscono il significato delle parole che usano? Per esempio l’ineffabile senatore Crimi, tra un’invettiva ai giornalisti e le scuse all’assonnato Napolitano, ha piena consapevolezza del significato della locuzione “No a fiducia in bianco a gente come Bersani”?
Certamente gli sarà sembrato di esprimere una perentoria presa di posizione politica, rifuggendo qualsiasi machiavellico compromesso, ma non si è reso conto che stava negando a Bersani qualcosa che lo stesso Bersani non gli aveva chiesto? Dare la fiducia in bianco è una locuzione mutuata dalla lingua settoriale dell’economia (firmare una cambiale in bianco, emettere un assegno in bianco) e in senso metaforico sta a significare la disponibilità a concedere un credito, una fiducia a priori, senza conoscere l’entità del credito e lasciando alla controparte piena discrezionalità nella misura e nella consistenza del credito da concedere. Una fiducia in bianco, per l’appunto.
Il povero Bersani ha faticato non poco a ficcare gran parte del programma politico del PD dentro otto striminziti punti che dessero una immediata risposta alle urgenze economiche e istituzionali, relative all’occupazione, alla sobrietà della politica, alla giustizia, alla legge elettorale, alla rappresentanza, al rinnovamento. È su questi punti che Bersani ha chiesto la fiducia. Non ha chiesto una fiducia in bianco, neppure una fiducia su un generico impegno.
Ma l’ineffabile senatore Crimi non è mica caduto nella trappola, ha gonfiato il petto, ha ripassato velocemente nella sua testa d’uovo quattro cinque locuzioni ad effetto e ne ha estratta una folgorante: “No a fiducia in bianco a gente come Bersani”.
Alla fine, per lo sforzo, si è riposato.
Ben detto… Il Senatore Crimi, francamente, chi crede di essere? Come puo’ permettersi di dare giudizi dal tono sprezzante su persone dalla vita specchiata, dalla saggezza, dalla statura politica e dalla lungimiranza che lui, sempre francamente, così continuando non credo avra’ mai. Credo abbia tutto da dimostrare ma non a 88 anni ora!
Forse pensava, il Crimi, alla fiducia come a un piatto della cucina tradizionale romana, magari un po’ graveolente, come il quinto quarto, e non voleva nel modo più assoluto rifilarne a Bersani una versione troppo moscia; in bianco, appunto.